Accade che in un comune arrivino, nascosti in un camion di legname, alcuni ragazzi partiti dall’Afghanistan e che il Sindaco si dia da fare per trovare una soluzione di accoglienza immediata, poi la Prefettura deciderà il resto… e accade che qualcuno si scandalizzi per un gesto di semplice umanità…
Lettera aperta al Sindaco Guido Grego
Carissimo Guido,
ho saputo dai mass-media che ti sei personalmente attivato per garantire una prima accoglienza ai sei profughi che sono arrivati a Cartigliano, nascosti all’interno di un camion, con atteggiamenti di umanità e concretezza che da ti hanno sempre caratterizzato da quando ti conosco. Spero di interpretare il pensiero dei colleghi sindaci del nostro territorio ringraziandoti per questa testimonianza che esprime molto bene i valori che ci hanno insegnato i nostri genitori e i nostri nonni: di fronte alle persone bisognose, i poveri cristi come si chiamavano una volta, si fa il possibile per garantire loro condizioni decenti e dignità, ci si rimbocca le maniche.
Tra sindaci, come tra cittadini, non abbiamo tutti le stesse idee su molti temi, tra questi le politiche migratorie, ma il rispetto, la pronta accoglienza, l’umanità, vengono prima, sono la base comune della nostra convivenza, sono quanto di più prezioso abbiamo, l’ho detto ai miei cittadini in occasione della festa di S.Bassiano e lo ripeterò a voce alta ogni volta ce ne sarà l’occasione.
Di fronte a minorenni partiti dall’Afghanistan, che hanno affrontato un viaggio di due mesi e mezzo, saranno le autorità competenti a decidere se e a quali condizioni avranno diritto a permanere nel nostro Paese, ma il primo pensiero è un auspicio: che ai nostri figli non capiti mai una avventura del genere e che se dovesse capitare loro abbiano la fortuna di trovare persone come te; credo che i cittadini di Cartigliano siano stati molto ben rappresentati dal loro Sindaco.
Il Sindaco
Riccardo Poletto